Il negozio di vicinato svolge un ruolo multifunzionale nell’economia e nella società, fungendo da pilastro per la coesione sociale, l’occupazione locale e il supporto territoriale. Sostenere queste realtà, riconoscendone l’importanza per il benessere delle comunità locali e per la vitalità economica è un vantaggio per tutti. Ecco perché.
Il negozio di vicinato è fortemente legato a concetti come autenticità e solidarietà locale. Nell’immaginario collettivo ha, da sempre, rappresentato la genuinità delle relazioni locali, così come il senso di una comunità e di un territorio che si sostengono. Valori che vanno custoditi gelosamente e allo stesso tempo valorizzati. Ecco perché, oggi, l’attività di quartiere può essere competitiva sfruttando un grande vantaggio distintivo: la capacità di offrire un servizio personalizzato, una conoscenza approfondita dei clienti e un’esperienza d’acquisto unica.
Questi punti di forza, uniti alla possibilità di integrare servizi online, come la vendita digitale o la prenotazione di prodotti, consentono anche al più piccolo negozio di distinguersi dai colossi del commercio tramite un servizio umano, attento e su misura per la propria comunità.
Il ruolo sociale e urbano del negozio di vicinato
Nello stesso modo con cui, Ray Oldenburg, sociologo urbano americano, descrive i “terzi luoghi” come spazi vitali per la socializzazione e l’interazione umana, il negozio di vicinato va visto come un fulcro sociale all’interno di un quartiere o di una zona. È un punto di incontro informale, dove le persone non solo acquistano ma trovano anche un ambiente accogliente per scambiare chiacchiere, raccontare storie e condividere esperienze. Un ambiente con persone di cui sostanzialmente si fidano.
Il concetto di terzo luogo di Oldenburg (dopo la casa con affetti e famiglia e il luogo di lavoro, è quel luogo dove si sceglie di andare per il proprio piacere) enfatizza proprio l’importanza degli spazi come luoghi di coesione sociale, dove le relazioni si formano spontaneamente, senza troppe formalità.
In modo simile, il negozio di quartiere va visto come un insieme di relazioni, un ambiente dove residenti, clienti abituali oppure i passanti si incontrano, si conoscono e si sostengono reciprocamente.
I legami di comunità
Come spazi di interazione, i negozi di vicinato giocano un ruolo cruciale nella creazione di legami di comunità. La loro presenza aiuta a contrastare l’isolamento sociale e spesso, generazionale perché sono luoghi accessibili: si raggiungono facilmente e sono familiari, le persone si sentono a proprio agio. Un punto di riferimento fondamentale, dunque, per i più anziani che in un’epoca sempre più moderna e digitale trovano nei negozi anche un supporto e un aiuto concreto: basta pensare alle ricette inviate tramite email.
Senza dimenticare, poi, tutto ciò che hanno rappresentato come presenza, sostegno e aiuto, durante il periodo di isolamento dovuto all’emergenza Covid-19.
Come suggerito da Oldenburg, questi luoghi favoriscono un senso di appartenenza e di identità collettiva e contribuiscono a rafforzare il tessuto sociale delle aree in cui operano. L’importanza dei negozi di vicinato va, quindi, oltre l’aspetto commerciale perché non c’è solo uno scambio di beni ma anche di sorrisi, storie e molto spesso di solidarietà. In un’epoca in cui la connettività digitale talvolta rischia di sostituire l’interazione faccia a faccia, questi spazi fisici continuano a svolgere un ruolo insostituibile nel coltivare legami umani e nella costruzione di comunità solide e inclusive.
I negozi di quartiere e la vitalità economica
Non bisogna dimenticare, però, che i negozi di quartiere contribuiscono in modo significativo alla vitalità economica locale. Sostengono l’occupazione perché quando possono offrono opportunità di lavoro all’interno del territorio e della comunità.
Spesso, poi, favoriscono l’economia circolare, promuovendo prodotti locali e riducendo l’impatto ambientale legato al trasporto dei beni. Inoltre, i soldi spesi nei negozi di quartiere tendono a rimanere all’interno della comunità. Molto spesso infatti, gli stessi commercianti, a loro volta, investono in servizi locali non solo assumendo ma anche rivolgendosi a fornitori della zona, creando, così, un ciclo economico che va a beneficio dell’intera comunità. Altre volte, sono essi stessi membri della comunità, vivendoci.
Inoltre, la presenza di negozi di quartiere può essere un fattore di attrattiva per la zona. Ravvivano la zona. Migliorano, di fatto, la qualità della vita, la sicurezza e l’appeal del quartiere anche per i nuovi residenti.
Come sostenere i negozi di vicinato?
Cosa possono fare collettività, istituzioni e gli stessi negozianti per preservare un ruolo così vitale per un quartiere?
Sostenere l’acquisto locale: le persone devono acquistare maggiormente nei negozi di vicinato anziché optare per grandi catene.
Promuovere la consapevolezza: le istituzioni devono cercare di sensibilizzare sul valore di questi negozi, evidenziando il ruolo che giocano nel tessuto sociale e nell’economia della comunità.
Creare incentivi: sempre le istituzioni devono attivare politiche in grado di favorire la conservazione e lo sviluppo delle attività commerciali di quartiere attraverso agevolazioni fiscali o incentivi.
Partecipare a iniziative comunitarie: negozianti, associazioni e istituzioni possono creare eventi o iniziative in grado di coinvolgere la comunità per creare un senso di appartenenza e mostrare il valore aggiunto dei negozi di vicinato.
Adattarsi ai cambiamenti: i negozi devono adattarsi alle esigenze moderne, potenziando prodotti originali, servizi online oppure offrendo un’esperienza d’acquisto sempre più personalizzata per rimanere competitivi.
Coesistere per resistere
Il negozio di vicinato può, dunque, prosperare in un’era digitale coesistendo con il mondo online e l’e-commerce. Oggi, il commercio assume sempre più una natura multicanale, in cui le piattaforme online e quelle fisiche lavorano in sinergia nell’esperienza di acquisto. I piccoli negozi possono e in molti casi devono, integrare con successo la loro presenza fisica con la dimensione digitale offrendo servizi complementari. Ad esempio, offrendo informazioni sui prodotti, promozioni o servizi di prenotazione; sfruttare l’e-commerce per vendere prodotti che non sono disponibili in negozio o per offrire la consegna a domicilio, migliorando la convenienza per i clienti. La chiave è trovare un equilibrio tra la calda accoglienza e il servizio personalizzato offerto nel negozio fisico e le opportunità offerte dalla comodità dell’e-commerce, garantendo così un’esperienza unica e su misura per i clienti.
Dati alla mano
Recentemente la Commissione per lo Sviluppo Economico ha espresso parere favorevole per contributi straordinari a favore del negozio di vicinato anche se riferito al solo commercio al dettaglio di generi alimentari e di prima necessità inserendo nella motivazione la frase: “gli esercizi di vicinato rappresentano un elemento fondamentale per il mantenimento della vitalità delle comunità locali”.
Un riconoscimento che suona come un passo in più anche a livello normativo.
La ricerca recentemente realizzata dalla Fondazione De Gasperi, “L’evoluzione dell’e-commerce: tra falsi miti ed evidenze”, ha rivelato che il 71% dei consumatori ritiene che i negozi di prossimità, grazie alla vendita online, abbiano migliorato la qualità e la varietà dei servizi offerti. Mentre, il 60% dei clienti apprezza la possibilità di utilizzare i loro negozi di fiducia come punti di consegna.
Questo studio ha sfatato molti falsi miti sull’e-commerce, evidenziando il suo potenziale come trampolino di lancio per molte imprese italiane, specialmente le più piccole. Non bisogna dimenticare che l’attività dell’e-commerce è significativa in Italia e rappresenta il 12%.
Il negozio di quartiere è ancora un canale preferito dai consumatori: occorre però adattarsi alle esigenze dei nuovi consumatori, riconoscere l’evoluzione inevitabile del commercio e allo stesso tempo, unire le forze per affrontare le tante sfide e non perdere il profondo senso di comunità e di “luogo”.